La seta è una materia prima naturale, animale. Viene prodotta da un insetto, chiamato Bombyx Mori, mangiando solo foglie di gelso. Il bozzolo di seta viene realizzato dalla larva dell’insetto che lo userà come propria casa, all’interno della quale si trasformerà in crisalide. Il piccolo bozzolo è fatto di centinaia di metri di filo di seta continuo che la larva avvolge, e che l’uomo utilizzerà svolgendolo.

Per la sua naturale lucentezza è sempre stata amata da re ed imperatori, come simbolo di ricchezza e potere, venendo utilizzata per vesti e arredamento.
La Cina ne è sempre stato il maggior produttore; l’impero Giapponese, un grande utilizzatore, così come il Cinese. Oggetti ed abiti imperiali in seta, di questi due paesi sono esposti oggi nei musei, così come quelli delle case Reali Europee. La seta raggiunse l’Europa dalla Cina, tramite la Via della Seta che collegava la Cina con l’Impero Romano.

Oggi sul mercato troviamo tantissime tipologie di sete più o meno care. La materia prima non è tutta uguale. Vi sono bachi… e bachi. La tessitura e la tintura come sempre fanno la differenza. Un ottimo capo in seta, non costa poco.

e tessiture più costose danno origine agli chiffon di seta, tessuti ultraleggeri sottili e trasparenti, e ai georgette, tessuti anch’essi leggeri ma meno dello chiffon e più drappeggiabili.. Chiffon e georgette sono anche crêpe, quando al tocco sentite una ruvidità. In italiano, una mano crespa. Questo effetto si ottiene con fili di seta che hanno subito un processo di ritorcitura elevato e pertanto costoso. Con lo stesso processo si da origine anche alla seta organza.

La seta crêpe di chiffon è tra le più costose e lussuose. Un abito in crepe di chiffon andrà dai tre ai quattro zeri, a seconda del tipo di abito e del brand che ve lo propone.
Anche il taffetà è una splendida seta lussuosa, completamente diversa da quelle precedenti, ha una struttura serrata e quasi rigida, luminosa, mano frusciante a ogni minimo movimento, leggera e brillante. Il taffetà cangiante è un tessuto ottenuto usando in trama e in ordito filati di colori di diversi

Il crêpe de chine, morbido e compatto molto ben drappeggiabile, e il satin o raso, morbido, lucido davanti e opaco dietro, sono le sete più comuni che ben si adattano a capi di vario genere e utilizzo.
Infine la seta burette, in trame, tessuti e fili meno sottili, dal peso maggiore delle precedenti e dall’aspetto opaco, è ricavata dai bozzoli che si sono rotti. Non priva di fascino per il suo contrasto di materiale comunque pregiato ma dall’aspetto meno raffinato, con la seta burette si possono realizzare ad esempio giacche sportive ma pur sempre lussuose per una fusion sportychic.